lunedì 29 dicembre 2014

Impromptu #1

C'era un mondo invisibile che era visibile solo per chi credeva di crederci, per tutti gli altri era invisibile.
Quelli che cercavano di metterlo a fuoco non dovevano fare altro che decidere di spremere gli occhi, concentrarsi, contrarre tutti i muscoli e focalizzare la porta del mondo invisibile. Poi sarebbero entrati, e con loro, in fila, tutti gli altri.
Il mondo invisibile era per loro perfettamente integro, accogliente, morbido, le luci soffici e tutto era patinato, al proprio posto, esattamente dove doveva essere.
Dentro era tanto bello che una volta entrati non sentirono più il bisogno di uscirvi, come una bolla enorme che inglobava tutto quello che le capitava a tiro, e dava un senso a tutte le cose, sottraendolo a tutte le altre.
Non c'erano parole d'ordine, chiavi, serrature, nient'altro serviva per entrarci se non la convinzione che esistesse. Era così poco, e insieme, così tanto.

Cosa ne sia stato di coloro che vi entrarono tanto tempo fa non è dato saperlo, perché noi siamo ancora da questa parte, ad aspettare qualche segno.

Forse faremmo bene a cercare meglio.

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